La poesia, è questa la vera libertà di Pierluigi Cappello

La lettura, la scrittura, la poesia sono state le intime compagne di Pierluigi Cappello. Forse il più splendente tra i poeti italiani contemporanei, Pierluigi Cappello è vissuto nel suo Friuli cinquant'anni, trentaquattro dei quali tra il letto e la sedia a rotelle: un corpo insensibile il suo, una barriera da trascinarsi addosso, impossibilitato a compiere … Leggi tutto La poesia, è questa la vera libertà di Pierluigi Cappello

Quella di Arturo è un’isola che non c’è

Forse, la nostra natura ci porta a considerare i giochi dell’imprevisto più vani e arbitrari, troppo, di quel che sono. Così, ogni volta, per esempio, che in un racconto, o in un poema, l’imprevisto sembra giocare d’accordo con qualche segreta intenzione della sorte, noi volentieri accusiamo lo scrittore di vizio romanzesco. E, nella vita, certi avvenimenti … Leggi tutto Quella di Arturo è un’isola che non c’è

Dolore, dissacrazione e inconcludenza: così nacque Il primo Dio

Poche volte capita di assistere alla germinazione della follia sin dai primi, delicatissimi momenti dell'infanzia. Li chiamano anni verdi, dove grazia e amore e spensieratezza nascondono agli occhi dei bambini la natura del mondo e il concetto di sofferenza. Non così fu per Emanuel Carnevali, al secolo Manuel Federico Carlo Carnevali. D'altra parte il suo … Leggi tutto Dolore, dissacrazione e inconcludenza: così nacque Il primo Dio

Dietro un grande uomo c’è sempre un grande amore

Dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna, dice il cliché. Ed è quello che vuole insistentemente sottintendere anche Elsa De Giorgi nel momento in cui parla della relazione che ha intrattenuto per quattro anni, dal 1955 al 1958, con Calvino. Sì, quel Calvino, lo scrittore. E per inciso uno dei miei scrittori preferiti. … Leggi tutto Dietro un grande uomo c’è sempre un grande amore

Born to run: correre a piedi e cuore scalzi

C'è qualcosa di folle nel concetto di ultramaratona. Perché mai, in cambio di una coccarda, un individuo dovrebbe voler correre per decine – a volte per centinaia – di chilometri con la quasi matematica certezza di riportare danni più o meno permanenti alle articolazioni elementari? Semplice: perché dietro la suggestiva illusione di voler superare i … Leggi tutto Born to run: correre a piedi e cuore scalzi

La scopa del sistema? È tale e quale al cubo di Rubik

  Madonna benedetta che fatica! Non l'ho pensato alla fine del romanzo, ma alla fine di ognuna delle 533 pagine che impilate una sull'altra fanno La scopa del sistema [Torino, Einaudi, 2008], opera prima di un ventiquattrenne che sarebbe passato alla storia come David Foster Wallace, tra i massimi esponenti del Realismo isterico e autore in odore … Leggi tutto La scopa del sistema? È tale e quale al cubo di Rubik

Il museo dei pesci morti è il libro che avrei voluto scrivere io

Non è facile recensire una raccolta di racconti: viene meno l'unitarietà della trama, mancano gli appigli che dà l'eventuale evoluzione dei personaggi, ed è praticamente impossibile tirar fuori il sugo della storia. Anzi, delle storie. Ma dopo aver letto Il museo dei pesci morti di Charles D'Ambrosio [Roma, Minimum Fax, 2006] ho deciso di rompere … Leggi tutto Il museo dei pesci morti è il libro che avrei voluto scrivere io

Le lacrime di Nietzsche: se il Superuomo piange, il borghese non ride

Io al liceo lo odiavo a prescindere, per quel nome impossibile da scrivere. Nietzsche: c'è sempre il rischio di perdersi qualche lettera per strada. Poi fu proprio Nietzsche a salvarmi il culo alla maturità. Dovevamo per forza trovare un collante interdisciplinare per gli argomenti da portare all'esame orale, e io scelsi qualcosa tipo “La strumentalizzazione … Leggi tutto Le lacrime di Nietzsche: se il Superuomo piange, il borghese non ride