«Nella fattoria in cui sono cresciuta, d’estate si prosciugavano i pozzi». È l’incipit nascosto (nel senso che viene dopo l’incipit apparente) di uno dei suoi racconti più belli, «Ortiche». Il doppio inizio ha un motivo ben preciso: sembrerebbe la storia di un primo amore – quello per Mike, il figlio del perforatore di pozzi – … Leggi tutto Le orme di chi non c’è più
estratto
Non mi parlare di quella cosa
– Quanto sei bella! – le disse. Chinando il capo: – Ho già il petto, – ella mormorò, compiaciuta. Egli la osservava, e, quasi pauroso di sciuparla, quando le sollevava la treccia subito lasciandola ricadere, quando col dito appena le sfiorava un piede. E confuso, a mezza voce, ripeteva parole interrotte quali: – Come sei … Leggi tutto Non mi parlare di quella cosa
Ma questo non lo sapevamo ancora
Non so nemmeno spiegarti che sensazione si provava a stare lì, in mezzo al fumo acre e puzzolente delle case incendiate, in una città invasa da briganti russi in divisa e da certi mascalzoni di marinai della Crimea pronti ad arraffare tutto quello che vedevano come a tirare sul prezzo di un profumo francese o … Leggi tutto Ma questo non lo sapevamo ancora
Ora in me danza un Dio
Io non sento più come voi: questa nube che vedo ai miei piedi, questa cosa oscura e pesante della quale io rido – è per voi nube di tempesta. Voi guardate in alto quando bramate esaltarvi. E io guardo al basso, perché sono già esaltato. Chi di voi sa ad un tempo esaltarsi e ridere? … Leggi tutto Ora in me danza un Dio
Porco avvenire
Mi dissi me ne frego dei libri, ed era vero, tuttavia continuavano a preoccuparmi. Sapevo che dietro di essi erano volti e cose più importanti, erano mio padre e mia madre lì tra le pagine come foglie secche, tu giri la pagina, un’altra, ecco una foglia secca, di dove viene, da quanto tempo è qui, … Leggi tutto Porco avvenire
Un tentativo di poesia
Qualche segno su un foglio di carta che conservai, mi ricorda un'altra strana avventura di quei giorni. Oltre all'annotazione di un'ultima sigaretta accompagnata dall'espressione della fiducia di poter guarire della malattia dei cinquantaquattro movimenti, v'è un tentativo di poesia... su una mosca. Se non sapessi altrimenti, crederei che quei versi provengano da una signorina dabbene … Leggi tutto Un tentativo di poesia
Come lo definisci uno così?
Mi porta l’esempio di Guidino Cacciapuoti: Trentasei anni, tre guerre, Abissinia, Spagna, fronte russo, sia pure come lavativo, in cavalleria. Be’, parla con lui di queste guerre che ha fatto. Hai mai scoperto un’ombra nel suo sguardo? Quel segno che ti fa capire che qualunque cosa ti è successa è veramente successa a te, perché … Leggi tutto Come lo definisci uno così?
Riflessione sull’importanza di sentirsi puttana
Altri numerosi tecnici del ramo vanno dicendo che la nostra civiltà d’oggi vive all’insegna del sesso. L’insegna, sì, il segno, l’ideogramma, il paradigma, il facsimile. Dicono: guardate come oggi per vendere un’aranciata la si accoppia a un simbolo sessuale, e così un’auto, un libro, un trattore persino. A un simbolo, certo, ma non al sesso … Leggi tutto Riflessione sull’importanza di sentirsi puttana
Che bambinata sublime, l’amore!
Tuttavia, volevo conoscerla: era quello il solo mezzo per sapere come mi sarei dovuto regolare con lei. Dissi dunque al mio amico che tenevo a che essa gli concedesse il permesso di presentarmi a lei, e mi aggiravo nel corridoio, pensando che di lì a poco mi avrebbe visto, e che non avrei saputo quale … Leggi tutto Che bambinata sublime, l’amore!
Non essere innamorato a vent’anni
[…] e intanto era quasi finito il periodo del servizio militare e poco dopo fui collocato in congedo e mi trovai a dover pensare spaventosamente che ne faccio della mia vita, e non sapevo trovare risposta anche se dal punto di vista socialburocratico per così dire ero a posto dato che mettendo da parte un … Leggi tutto Non essere innamorato a vent’anni