Buono, badiamo, quieto, garbato, remissivo, don Filippino Lo Cìcero, ma senza dubbio un po' svanito di cervello. Leggeva dalla mattina alla sera certi libracci latini, e viveva solo in campagna con una scimmia che gli avevano regalata. La scimmia si chiamava Tita; era vecchia e tisica per giunta. Don Filippino la curava come una figliola, … Leggi tutto Bello! Bello! Bello! Bello!
novelle
Anche quelli davvero in gamba prima o poi schiattano
Non mi lasciavano entrare nella stanza, ma sapevo che tenevano le finestre chiuse e sempre mi chiedevo come potesse resistere senza piante intorno e uccelli. Fuori era un tempo di colline verdi e lucide come dopo il temporale, adesso vado su e vedrai che non è mica a letto, mi dissi una volta. Invece c’era … Leggi tutto Anche quelli davvero in gamba prima o poi schiattano
Una leggenda di Cola Pesce
Una volta a Messina c’era una madre che aveva un figlio a nome Cola, che se ne stava a bagno nel mare mattina e sera. La madre a chiamarlo dalla riva: – Cola! Cola! Vieni a terra, che fai? Non sei mica un pesce? E lui, a nuotare sempre più lontano. Alla povera madre veniva … Leggi tutto Una leggenda di Cola Pesce
È solo una di quelle giornate difficili
Mi sedetti a cavalcioni sul davanzale e mi girai verso la ballerina. Era ridotta uno schifo, impiastricciata di fuliggine e cenere da fare impressione. Il corpo, coperto da un reticolo di marchi a fuoco e punteggiata di ustioni da fiammifero, sembrava vestito di tutto punto. Non sarebbe mai più stata nuda, con addosso quel tessuto … Leggi tutto È solo una di quelle giornate difficili
Come tanti morti affaccendati
Appena i zolfatari venivan su dal fondo della «buca» col fiato ai denti e le ossa rotte dalla fatica, la prima cosa che cercavano con gli occhi era quel verde là della collina lontana, che chiudeva a ponente l'ampia vallata. Qua, le coste aride, livide di tufi arsicci, non avevano piú da tempo un filo … Leggi tutto Come tanti morti affaccendati

Fotogramma
Stampa o leggi in PDF Istintivamente si voltò verso la fonte del rumore. “Una pessima giornata!” ebbe il tempo di pensare con fare stanco, colla fronte corrugata, come se in realtà un po’ se lo aspettasse, come se quello fosse il giusto coronamento del convergere di tante piccole cattiverie, orchestrate in una sottile sinfonia di … Leggi tutto Fotogramma
Piango di gioia
Quattro camicie, quattro lenzuola, quattro sottane, quattro, insomma, di tutto. E quel corredo della figliola, messo su, un filo oggi, un filo domani, con la pazienza d'un ragno, non si stancava di mostrarlo alle vicine. — Roba da poverelli, ma pulita. Con quelle povere mani sbiancate e raspose, che sapevano ogni fatica, levava dalla vecchia … Leggi tutto Piango di gioia

Pioggia
Stampa o leggi in PDF Umido fin dentro le ossa. L’acqua continuava a venir giù con insistente solerzia, disseppellendo con gusto infinito i sorrisi dei bambini, tutti contenti di potersi inzuppare nelle pozzanghere che si insinuavano tra i piedi delle mamme frettolose. Scrosciava nutrendo campi semoventi di boccioli multicolore di ombrelli, che apparivano sparivano nel … Leggi tutto Pioggia

Un bruscolo nell’occhio
Stampa o leggi in PDF Minacciava pioggia. Impercettibilmente da ovest le nuvole si erano come raggrumate in un’opprimente condensa grigiastra e uniforme. Senza sfumature, senza ombre, con la sola vaga certezza dell’acquazzone imminente. Un vento secco e asciutto cominciò in maniera del tutto inaspettata a soffiare, spazzando con foga l’erbetta delle colline circostanti e piegando … Leggi tutto Un bruscolo nell’occhio
Di notte è usanza dormire
«E lei, fa sera o mattino, Padre?», chiese imperterrito, con una vibrante giocondità nella voce. «Lei, mi pare, ha fatto tutta la notte», venne il brontolio di risposta. La luce scarsa dondolò disperata e, rimbalzando, le tenebre, più nere, si richiusero intorno. «Non è andato a dormire?», ansimò la voce rialzandosi. «Troppo baccano di ubbriachi … Leggi tutto Di notte è usanza dormire