L’amicizia, da noi, non piace


Nel nostro porto non attraccano quasi mai quelle imbarcazioni eleganti, da sport o da crociera, che popolano sempre in gran numero gli altri porti dell’arcipelago; vi vedrai delle chiatte o dei barconi mercantili, oltre alle barche da pesca degli isolani. Il piazzale del porto, in molte ore del giorno, appare quasi deserto; sulla sinistra, presso la statua di Cristo Pescatore, una sola carrozzella da nolo aspetta l’arrivo del piroscafo di linea, che si ferma da noi pochi minuti, e sbarca in tutto tre o quattro passeggeri, per lo piú gente dell’isola. Mai, neppure nella buona stagione, le nostre spiagge solitarie conoscono il chiasso dei bagnanti che, da Napoli e da tutte le città, e da tutte le parti del mondo, vanno ad affollare le altre spiagge dei dintorni. E se per caso uno straniero scende a Procida, si meraviglia di non trovarvi quella vita promiscua e allegra, feste e conversazioni per le strade, e canti, e suoni di chitarre e mandolini, per cui la regione di Napoli è conosciuta su tutta la terra. I Procidani sono scontrosi, taciturni. Le porte sono tutte chiuse, pochi si affacciano alle finestre, ogni famiglia vive fra le sue quattro mura, senza mescolarsi alle altre famiglie. L’amicizia, da noi, non piace. E l’arrivo d’un forestiero non desta curiosità, ma piuttosto diffidenza. Se esso fa delle domande, gli rispondono di malavoglia; perché la gente, nella mia isola, non ama d’essere spiata nella propria segretezza.

Sono di razza piccola, bruni, con occhi neri allungati, come gli orientali. E si direbbero tutti parenti fra di loro, tanto si rassomigliano. Le donne, secondo l’usanza antica, vivono in clausura come le monache. Molte di loro portano ancora i capelli lunghi attorcigliati, lo scialle sulla testa, le vesti lunghe, e, d’inverno, gli zoccoli, sulle grosse calze di cotone nero; mentre che d’estate certune vanno a piedi nudi. Quando passano a piedi nudi, rapide, senza rumore, e schivando gli incontri, si direbbero delle gatte selvatiche o delle faine.

Esse non scendono mai alle spiagge; per le donne, è peccato bagnarsi nel mare, e perfino vedere altri che si bagnano, è peccato.


Elsa Morante

2 pensieri su “L’amicizia, da noi, non piace

    1. ciao Pina!
      sì, la Concettuzza che mi ha consigliato L’isola di Arturo mi ha pure detto di leggere La storia. Finito questo, probabilmente passo all’altro.
      Comunque vorrei dire a chi ha inventato il detto “leggo libri perché una vita non mi basta” che “non basta a una vita a leggere la metà dei libri che andrebbero letti”.

      Piace a 1 persona

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