All’uomo che cavalca lungamente per terreni selvatici viene desiderio di una città. Finalmente giunge a Isidora, città dove i palazzi hanno scale a chiocciola incrostate di chiocciole marine, dove si fabbricano a regola d’arte cannocchiali e violini, dove quando il forestiero è incerto tra due donne ne incontra sempre una terza, dove le lotte dei galli degenerano in risse sanguinose tra gli scommettitori. A tutte queste cose egli pensava quando desiderava una città. Isidora è dunque la città dei suoi sogni: con una differenza. La città sognata conteneva lui da giovane; a Isidora arriva in tarda età. Nella piazza c’è il muretto dei vecchi che guardano passare la gioventù; lui è seduto in fila con loro. I desideri sono già ricordi.
Italo Calvino
il Maestro: grazie, un bel buongiorno…. adesso non mi dire che hai delle riserve anche su Calvino….
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Nessuno mi tocchi Calvino!
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ah bene bene…
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Le Cosmicomiche sono uno dei miei libri preferiti in assoluto. Ma pure Gli amori difficili, e Palomar. per non parlare della Trilogia. la De Giorgi l’ho letta solo perché fu la compagna di Calvino. poi ho scoperto che è stata molto molto di più
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le lezioni americane!
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geniali, sì!
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