Proprio quel che penso io del lavoro


Quando mi nominò erede della casa, mi fece pure un bel discorso d’occasione, come in un grande romanzo: “Questo palazzo, – mi disse, – è l’oggetto piú caro che ho posseduto sulla terra, e perciò lo lascio a te. Ti lascio pure certi denari che ho alla Banca a Napoli, cosí, aggiungendoli alla proprietà di tuo padre, diventerai quasi un signore. È una grande soddisfazione per me il pensiero che tu potrai risparmiarti di lavorare, perché il lavoro non è per gli uomini, è per i ciucciarelli. Anche una fatica, magari, può dar gusto qualche volta, purché non sia un lavoro. Una fatica oziosa può riuscire utile e simpatica, ma il lavoro, invece, è una cosa inutile, e mortifica la fantasia. A ogni modo, se per caso non ti bastassero i soldi, e tu dovessi proprio adattarti a un lavoro, ti consiglio un mestiere che favorisca la fantasia quanto piú è possibile, per esempio lo spedizioniere. Ma vivere senza nessun mestiere è la miglior cosa: magari accontentarsi di mangiare pane solo, purché non sia guadagnato


Elsa Morante

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