Le mie parole


Le mie parole sono sassi
precisi e aguzzi
pronti da scagliare
su facce vulnerabili
e indifese.
Sono nuvole sospese,
gonfie di sottintesi,
che accendono negli occhi
infinite attese.
Sono gocce preziose,
indimenticate,
a lungo spasimate
e poi centellinate.
Sono frecce infuocate
che il vento o la fortuna
sanno indirizzare.

Sono lampi dentro a un pozzo
cupo e abbandonato,
un viso sordo e muto
che l’amore ha illuminato.
Sono foglie cadute,
promesse dovute,
che il tempo ti perdoni
per averle pronunciate.
Sono note stonate,
sul foglio capitate per sbaglio,
tracciate e poi dimenticate,
le parole che ho detto,
oppure ho creduto di dire
– lo ammetto – .

Strette tra i denti
passate
ricorrenti
inaspettate
sentite
o sognate.

Le mie parole son capriole,
palle di neve al sole,
razzi incandescenti
prima di scoppiare,
sono giocattoli e zanzare,
sabbia da ammucchiare,
piccoli divieti a cui disobbedire.
Sono andate a dormire,
sorprese da un dolore profondo
che non mi riesce di spiegare.
Fanno come gli pare:
si perdono al buio
per poi ritornare.

Sono notti interminate,
scoppi di risate,
facce sovraesposte
per il troppo sole.
Sono questo le parole,
dolci o rancorose,
piene di rispetto
oppure indecorose.

Sono mio padre e mia madre,
un bacio a testa
prima del sonno
un altro prima di partire,
le parole che ho detto,
e chissà quante ancora
devono venire…

Strette tra i denti
risparmiano i presenti,
immaginate
sentite
o sognate.

Spade fendenti,
al buio sospirate,
perdonate,
da un palmo soffiate


Gino De Crescenzo


10 pensieri su “Le mie parole

      1. a volte anche io faccio lo sbaglio di pensare che le parole dovrebbero essere l’extrema ratio, tra due persone che si capiscono al volo. ma sempre meglio dire tutto e il più chiaramente possibile. e anche così si rischia di non farsi capire..

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