Voglio le mie tasche piene
e sangue e ferro e sabbia nelle vene
l’oro e l’eresia
profondo rosso obliqua simmetria
ed una nave orienta la prua
in alto mare a liberare.
Aristocratica
occidentale falsità.
Dove arriva la fantasia,
un punto immobile di malinconia
mutabile assoluto
cemento armato trame di velluto
ed il pianeta chiede di lei
della sua vita un po’ bandita.
Aristocratica
frammento senza gravità.
Per te laguna veneziana
per te notte transilvana
per te una carezza vera
nella macchina del tempo di una sera.
Per te mezza luna egea
per te sindrome europea
per te sogno non finito
mezzo cielo che si tocca con un dito.
Oggi vado a gonfie vele
tra falso e vero tra Caino e Abele
frontiera d’incoscienza
morbida griglia fredda d’innocenza
ed un soffitto di nostalgia
in aria esplode e un’eco si ode.
Aristocratica
rumore sordo di città
Per te proibito fior di loto.
Per te lanterna nell’ignoto
per te orgia di profumi
la mia storia che si spegne dentro i lumi.
Per te maschera di giada
per te olografia di strada
per te batuffolo di lana
la paura di un tranquillo fine settimana.
Per te.
Carlo Marrale