Poi giù in fondo alla Tuscolana,
oltre Cinecittà, c’è un prato, tutto pelato,
con lievi ondulazioni, un piccolo
deserto, con una fila di piloni, una centrale
elettrica, in fondo, dai globi di luce smagliante e morta:
sotto un pilone senza luci,
nel centro di quel prato,
c’è una passeggiatrice che aspetta, nel fango gelato,
il paltoncino arancione, le scarpe sporche, la borsa.
Vestiti a festa, in blu, in nero, senza
cappotti, malgrado il freddo invernale,
vengono e se ne vanno gruppi di giovinottelli,
coi ciuffi, o le nuche placidamente tosate,
la purezza delle antiche generazioni nei calzoni stirati.
Vengono e se ne vanno, poetiche, anonime forme di gioventù.
Sono spuntate le stelle, grosse come noci.
PierPaolo Pasolini