C’è un solo vaso di gerani dove si ferma il trenoE un unico lampione che si spegne se lo guardiE il più delle volte non c’è ad aspettarti nessunoPerché è sempre troppo presto o troppo tardi
“Non scendere”, mi dici,“Continua con me questo viaggio”E così sono lieto di apprendere che hai fatto il cieloE milioni di stelle inutili come un messaggioPer dimostrarmi che esisti, che ci sei davvero
Ma vedi, il problema non è che tu ci sia o non ci siaIl problema è la mia vita quando non sarà più la miaConfusa in un abbraccio senza finePersa nella luce tua, sublime,Per ringraziarti non so di cosa e perché
Lasciami questo sogno disperato d’esser uomoLasciami questo orgoglio smisuratoDi esser solo un uomoPerdonami, Signore,Ma io scendo quaAlla stazione di Zima
Alla stazione di Zima qualche volta c’è il soleE allora usciamo tutti a guardarloE a tutti viene in menteChe cantiamo la stessa canzone con altre paroleE che ci facciamo malePerché non ci capiamo niente
E il tempo non s’innamora due volte di uno stesso uomoAbbiamo la consistenza lieve delle foglieMa ci teniamo la notte per mano stretti fino all’abbandonoPer non morire da soli quando il vento ci coglie
Perché vedi, l’importante non è che tu ci sia o non ci siaL’importante è la mia vita finché sarà la miaCon te, Signore, è tutto così grandeCosì spaventosamente grandeChe non è mio, non fa per me
Guardami, io so amare soltanto come un uomoGuardami, a malapena ti sentoE tu sai dove sonoTi aspetto qui, Signore,Quando ti vaAlla stazione di Zima
Roberto Vecchioni