Portami il girasole


Portami il girasole ch’io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l’ansietà del suo volto giallino.

Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.

Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.


Eugenio Montale

9 pensieri su “Portami il girasole

      1. Il Carciofo dal tenero cuore si vestì da guerriero,
        ispida edificò una piccola cupola,
        si mantenne all’asciutto sotto le sue squame,
        vicino al lui i vegetali impazziti si arricciarono,
        divennero viticci,
        infiorescenze commoventi rizomi;
        sotterranea dormì la carota dai baffi rossi,
        la vigna inaridì i suoi rami dai quali sale il vino,
        la verza si mise a provar gonne,
        l’origano a profumare il mondo,
        e il dolce carciofo lì nell’orto vestito da guerriero,
        brunito come bomba a mano,
        orgoglioso.

        Piace a 3 people

      2. […]
        ma allora arriva Maria col suo paniere,
        sceglie un carciofo,
        non lo teme,
        lo esamina,
        l’osserva contro luce come se fosse un uovo,
        lo compra,
        lo confonde nella sua borsa con un paio di scarpe,
        con un cavolo e una bottiglia di aceto finché,
        entrando in cucina,
        lo tuffa nella pentola.
        Così finisce in pace la carriera del vegetale armato che si chiama carciofo,
        poi squama per squama spogliamo la delizia e mangiamo la pacifica pasta
        del suo cuore verde.

        "Mi piace"

Scrivi una risposta a Domenico Aliperto Cancella risposta