«E lei, fa sera o mattino, Padre?», chiese imperterrito, con una vibrante giocondità nella voce. «Lei, mi pare, ha fatto tutta la notte», venne il brontolio di risposta. La luce scarsa dondolò disperata e, rimbalzando, le tenebre, più nere, si richiusero intorno. «Non è andato a dormire?», ansimò la voce rialzandosi. «Troppo baccano di ubbriachi … Leggi tutto Di notte è usanza dormire
pavese
Memento
Oggi consacrazione. Mi pregano di scrivere, di concedere la mia firma. L'avessi saputo a vent'anni! Conta qualcosa adesso? Di nuovo, inverno '46, romano. Sono triste, inutile, come un dio. Cesare Pavese