Quando ho iniziato la mia attività, il dovere di rappresentare il nostro tempo era l’imperativo categorico d’ogni giovane scrittore. Pieno di buona volontà, cercavo d’immedesimarmi nell’energia spietata che muove la storia del nostro secolo, nelle sue vicende collettive e individuali. Cercavo di cogliere una sintonia tra il movimentato spettacolo del mondo, ora drammatico ora grottesco, … Leggi tutto Sfuggire all’opacità del mondo
Input DiVersi
Malamuri
https://www.youtube.com/watch?v=BATXLhKhQbY Lu malamuri ca t'arrivota e annagghia l'ali Alliscia li penni e supra 'a cuda jetta lu sali Vampa di focu e comu sciara ti nni cali E tu ca fusti la vita mia, Ciatu, sangu di lu me sangu E stidda, lacrima di lumía Iu cu lu cori di fangu Lu malamuri, c' un ti … Leggi tutto Malamuri
Voler continuare a scrivere anche se fa male
Il limitato futuro che gli si apriva davanti era ora estremamente spiacevole: sei settimane di vita che avrebbe trascorso torturato dalle ossa rotte e dalla rinnovata frequentazione di Misery Chastain, née Carmichael, per poi essere frettolosamente interrato nel cortile dietro casa. Salvo che decidesse di darlo in pasto a Misery, la scrofa: in quello individuava … Leggi tutto Voler continuare a scrivere anche se fa male
I capricci delle donne
Questa è gente eternamente irrequieta, incapace di godersi un momento di tranquillità e la loro instabilità è causata da motivi da cui è quasi immune il resto dei mortali. Temono sempre che qualche mutamento abbia luogo nei corpi celesti e di qui nasce il loro stato d'ansia; paventano, ad esempio, che nel suo progressivo avvicinarsi … Leggi tutto I capricci delle donne
Non pensate per me perché io sto bene
Benedetto Bocchiola (Marco) Di anni 20 – meccanico – nato a Milano il 14 maggio 1924 –. Dal marzo al giugno 1944 svolge attività di raccolta e rifornimento di armi per le formazioni di montagna – nei mesi successivi prende parte a varie azioni effettuando colpi di mano su caserme occupate da forze nazifasciste e … Leggi tutto Non pensate per me perché io sto bene
Se io ti mostro la mano aperta, cosa riversi?
Dimmi, se io ti mostro la mano aperta, cosa riversi? Forse dodici labbra di destino o nervature di una vita vecchia? Un monocolo batte sull'asfalto, vìola recensioni a non finire: mi trovo sopra i vecchi rotocalchi e dicon tutti «sangue di bufera questa ha negli occhi». Non sanno che io piango, che ho una solitudine … Leggi tutto Se io ti mostro la mano aperta, cosa riversi?
La Storia è tutta qui
In verità io avevo in mente di scrivere un vero diario e, per due anni, annotai diligentissimamente tutto quello che facevo o non facevo, tutto quello che vedevo e pensavo. Anzi fui ancora più accorto: e annotai anche quello che avrei dovuto pensare, e così mi portai a casa tre librettini con dentro tanta di … Leggi tutto La Storia è tutta qui
Non essere innamorato a vent’anni
[…] e intanto era quasi finito il periodo del servizio militare e poco dopo fui collocato in congedo e mi trovai a dover pensare spaventosamente che ne faccio della mia vita, e non sapevo trovare risposta anche se dal punto di vista socialburocratico per così dire ero a posto dato che mettendo da parte un … Leggi tutto Non essere innamorato a vent’anni
La mia fortuna
La mia fortuna è che non mi attrae ciò che mi distrugge La mia fortuna è che non mi attrae chi mi respinge Il mio destino è di non restare con chi mi costringe Il mio destino è non inseguire quello che mi sfugge Tu cerchi l'amore soltanto sull'orlo del precipizio Hai bisogno per farti … Leggi tutto La mia fortuna
Bisogna essere un po’ anormali
Posso dire una cosa? Questo professore – professor D'Agostino, un grande grande professore – mi disse, un giorno, prescrivendomi una cosa per dormire – che era una benzodiazepina, pensa, c'avevo sedici-diciassette anni – mi disse: “Ringrazia Dio d'essere ansioso”. Dico: “Perché?”. “Perché saresti una testa de cavolo qualsiasi”, mi disse. “Portati 'sta croce per un po' … Leggi tutto Bisogna essere un po’ anormali