Che bambinata sublime, l’amore!


Tuttavia, volevo conoscerla: era quello il solo mezzo per sapere come mi sarei dovuto regolare con lei.
Dissi dunque al mio amico che tenevo a che essa gli concedesse il permesso di presentarmi a lei, e mi aggiravo nel corridoio, pensando che di lì a poco mi avrebbe visto, e che non avrei saputo quale contegno assumere sotto i suoi occhi.

Cercai di mettere insieme fino
da allora le parole che le avrei detto.

 

Che bambinata sublime, l’amore!
Poco dopo il mio amico mi raggiunse. “Ci aspetta”, mi disse.
“E’ sola?”, gli chiesi.
“C’è un’altra donna”.
“E nessun uomo?”.
“Nessuno”.
“Andiamo”.
Il mio amico si diresse verso la porta del teatro. “Beh, non è mica da quella parte”, gli dissi. “Andiamo prima a cercare dei dolci: me li ha chiesti”. Entrammo da un pasticciere vicino all’Opéra. Avrei voluto comprare tutto il negozio, e mi guardavo intorno per cercare come comporre il pacchetto, quando il mio amico disse:
“Datemi una libbra di uva candita”.
“Siete sicuro che le piaccia?”.
“Non mangia altri dolci, è risaputo. Ah”, continuò dopo che fummo usciti, “sapete che donna sto per presentarvi? Non crediate che sia una duchessa, è solo una mantenuta, la più mantenuta delle donne, caro mio, non fate dunque complimenti, e dite pure tutto ciò che vi verrà in testa“.
“Bene, bene”, balbettai seguendolo, e dicendomi che sarei ben presto guarito dalla mia passione. Quando entrammo nel palco, Marguerite rideva sonoramente.

Avrei preferito che fosse triste.

 

Il mio amico mi presentò. Marguerite mi rivolse un leggero cenno del capo, e disse:
“I miei dolci?”.
“Eccoli” .
Prendendoli mi guardò. Abbassai gli occhi arrossendo. Lei si chinò all’orecchio della vicina, le mormorò qualche parola a bassa voce, ed entrambe scoppiarono a ridere.
Ero io il motivo di quell’ilarità; il mio imbarazzo raddoppiò. A quell’epoca avevo per amante una piccola borghese molto tenera e molto sentimentale, il cui sentimentalismo e le cui lettere malinconiche mi facevano ridere.
Capii il dolore che dovevo darle da quello che stavo provando io, e per cinque minuti l’amai come mai una donna è stata amata.


Alexandre Dumas

5 pensieri su “Che bambinata sublime, l’amore!

    1. ciao Pina, come te la passi di questi tempi?

      io tutto sommato bene, ma mi era passata completamente la voglia di leggere. forse forse ho ripreso il via proprio con la Signora delle camelie. ora sulla scia di Dumas ne approfitto per rifarmi il Conte di Montecristo, che avevo letto da ragazzo

      un bacio!

      Piace a 1 persona

      1. Ciao, anche noi tutto bene, tappati nelle anguste mura di casa, ma almeno tutti insieme come non succedeva da tempo.

        Qui si legge un po’ di tutto, si cucina parecchio e di conseguenza si mettono da parte fondi per la palestra…..

        un abbraccio forte! virtuale, neh…..

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