Sono rimasta sola nella notte: ho sul volto il sapore del tuo pianto, intorno alla persona il silenzio – che sul tonfo della porta richiusa, a larghi cerchi si riappiana. Lenta nell’acqua oscura del cuore – lenta e sicura, tra le alghe profonde gli echi delle tempeste le lunghe correnti le molli ghirlande di onde … Leggi tutto L’ancora
Autore: Domenico Aliperto
Tanto non ti avrebbe creduto
Dopo un lungo silenzio Max andò da Lancia e si chinò sui ginocchi davanti a lui. Si schiarí la gola e gli disse: – Senti, Lancia. Se ci mettono al muro insieme, facciamoci forza tra di noi. Facciamo un piano fin d’adesso. Ma Lancia scuoteva già la testa quando Max doveva ancora finire di parlare. … Leggi tutto Tanto non ti avrebbe creduto
Vai Valentina
Oh, ValentinaGambe lunghe per ballareOh, ValentinaE ogni ballo un grande amoreCocca, polpa di albicoccaChe ti dà con tutto il cuoreOh, ValentinaChe prima gioca e poi ci muore È ValentinaTutta occhi come il mareTutta bambinaE tutta seni da torturareOra ti dice che lavoraE che ci ha messo una croce suNo, ValentinaNon ti riconosco più Corri, corri … Leggi tutto Vai Valentina
Il padre padrone dei personaggi
Nel romanzo prevale l’analisi, nel racconto la sintesi. Ma non si può dire che il racconto sia un romanzo in sintesi, né che un genere sia superiore all’altro. Paragonare le dieci o venti pagine di un racconto breve alle duecento o trecento di un romanzo è una leggerezza. Calvino scrisse il suo primo romanzo in … Leggi tutto Il padre padrone dei personaggi
Un ammontare di felicità abbagliante
"Non appena fu fuori dalla sala da pranzo, Villefort abbandonò la maschera ilare per assumere l’aria grave di un uomo chiamato alla suprema funzione di pronunciarsi sulla vita di un proprio simile. Ordunque, malgrado la mobilità della sua fisionomia, mobilità che egli, come si conviene a un abile attore, aveva più di una volta studiato … Leggi tutto Un ammontare di felicità abbagliante
1950
Come profumi, che gonna Che bella che sei, che gambe Che passi sull'asfalto di Roma Serenella In questo vento di mare, di pini Nel nostro anno fra la guerra e il duemila Dal conservatorio all'università La bicicletta non va E tu che aspetti me Con i capelli giù Io li carezzerò Seduti al nostro caffè … Leggi tutto 1950
Verso le dieci, in ozio
Stacca dal colore della rosa la prima volta che te ne portarono un mazzo; dal battere sui vetri della pioggia il giorno in cui una finestra venne sfondata; i sorsi bevuti dal sapore di caffè; strappa via dal colophon del libro appena richiuso i mattini in cui studiavi, avevi cento anni, andavi a scuola; non … Leggi tutto Verso le dieci, in ozio
Quando sarò capace di amare
Quando sarò capace di amare Probabilmente non avrò bisogno Di assassinare in segreto mio padre Né di far l'amore con mia madre in sogno Quando sarò capace di amare Con la mia donna non avrò nemmeno La prepotenza e la fragilità Di un uomo bambino Quando sarò capace di amare Vorrò una donna che ci … Leggi tutto Quando sarò capace di amare
Ca piasa a madama Valeria
«Deve esserci un’armonia di suoni, un coro di sapori, quello che rovina tutto fatelo uscire, scegliete solo quelli dalle note più delicate» sono le parole di Ferrero secondo Morena Salvatore. Un altro testimone di quegli incontri di messa a punto del prodotto, Teresio Ugo Marasso, ricorda un’altra frase ricorrente: «Ditemi pure che sono un matto, … Leggi tutto Ca piasa a madama Valeria
Il congegno della passione
A misura che la sfera dell'azione umana si allarga, il congegno della passione va complicandosi; i tipi si disegnano certamente meno originali, ma più curiosi, per la sottile influenza che esercita sui caratteri l'educazione, ed anche tutto quello che ci può essere di artificiale nella civiltà. Persino il linguaggio tende ad individualizzarsi, ad arricchirsi di … Leggi tutto Il congegno della passione