La locanda


C’è rumore e musica,
c’è suono di uomini,
c’è la stessa compagnia
che regolarmente poi
mentre scorre il tempo
si scioglie e rifà.

Chi ha portato a casa la donna
ritorna e, si sa, beve di più:
riderà di chi è un po’ giù.
C’è chi a me chiede di lei,
non dirò la verità

Eccomi a voi:
dondola sui muri tenue la malinconia
l’aria è torbida d’euforia.
Eccomi a voi:
mi riservo di rimpiangerla fuori di qui
sono forte io, ditelo!

Ho pagato il giro e poi
già ne segue un altro in più,
se la voce lega un po’
ho la mente lucida.
C’è chi mette in fila
i bicchieri per me.

C’è chi ha sospettato qualcosa
e mi chiede perché bevo di più,
gli dirò: “Pensa per te.
Se ti va fai come me”.
Lo so io quello che c’è.

L’alba verrà,
la prima gente del mattino in strada passerà:
tutti vanno via, chiudono.
Eccomi qui
trascino passi disuguali verso casa mia
anche senza lei sopravvivo io.


Valerio Negrini


5 pensieri su “La locanda

  1. I Poooooh 😀 hanno una bella voce e sono molto dolci! Io ne so diverse, tipo “tanta voglia di lei” e “noi due nel mondo”, sono cullanti e dolci!
    A volte mamma le mette in sottofondo di mattina, mentre fa pulizie, e io allora mi sveglio… ma è bello poi stare nel tepore del lettuccio e farsi coccolare da queste canzoni 😀 e io… non mi soso 😌

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      1. Infatti, non sono proprio ribelli xD ho preferito “Parsifal”, ma sono particolari, non sembrani delle canzoni! Sono qualcosa di diverso. È anche vero che una volta la musica aveva ritmi più lenti, anche quelle che dovevano essere “veloci”… mo io dico ritmi, ma sicuramente ci sarà qualche parola tecnica per spiegarlo meglio xD

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