La collina dei ciliegi


E se davvero tu vuoi vivere
Una vita luminosa e più fragrante
Cancella col coraggio
Quella supplica dagli occhi
.
Troppo spesso la saggezza è solamente
La prudenza più stagnante
E quasi sempre dietro la collina è il sole.

Ma perché tu non ti vuoi azzurra e lucente?
Ma perché tu non vuoi spaziare con me,
Volando intorno alla tradizione
Come un colombo intorno a un pallone frenato
E con un colpo di becco
Bene aggiustato forato e lui

Giù
Giù
Giù

E noi ancora ancor più su
Planando sopra boschi di braccia tese:
Un sorriso che non ha
Né più un volto, né più un’età.

E respirando brezze che dilagano su terre
Senza limiti e confini
Ci allontaniamo
E poi ci ritroviamo più vicini
.
E più in alto e più in là
– Se chiudi gli occhi un istante –
Ora figli dell’immensità.

Se segui la mia mente
Se segui la mia mente
Abbandoni facilmente
Le antiche gelosie.

Ma non ti accorgi che è solo
La paura che inquina e uccide
I sentimenti?
Le anime non hanno sesso né sono mie.
No non temere: tu non sarai preda dei venti!
Ma perché non mi dai la tua mano, perché?

Potremmo correre sulla collina
E fra i ciliegi veder la mattina e il giorno.

E dando un calcio ad un sasso
Residuo d’inferno farlo rotolar

Giù
Giù
Giù

E noi ancora ancor più su
Planando sopra boschi di braccia tese:
Un sorriso che non ha
Né più un volto né più un’età.

E respirando brezze che dilagano su terre
Senza limiti e confini
Ci allontaniamo
E poi ci ritroviamo più vicini
E più in alto e più in là
Ora figli dell’immensità.


Mogol


2 pensieri su “La collina dei ciliegi

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