Ode al presente


Questo
presente
liscio
come una tavola,
fresco,
quest’ora,
questo giorno
terso
come una coppa nuova
– del passato
non c’è una sola
ragnatela –
tocchiamo
con le dita
il presente,
ne scolpiamo
il profilo,
ne guidiamo
il germe,
è vivente,
vivo,
non ha nulla
dello ieri irrimediabile,
del passato perduto,
è nostra
creatura,
sta crescendo
in questo
momento, sta trasportando
sabbia, sta mangiando
nelle nostre mani,
prendilo,
non lasciarlo scivolare,
che non sfumi in sogni
o in parole,
afferralo,
trattienilo
e dagli ordini
finché non ti obbedisca,
fanne strada,
campana,
macchina,
bacio, libro,
carezza,
taglia la sua deliziosa
fragranza di legname
e con essa
fatti una sedia,
intrecciane
lo schienale,
provala,
o anche
una scala!

Sì,
una scala,
sali
nel presente.
gradino
dopo gradino,
fermi
i piedi sopra il legno
del presente,
verso l’alto,
verso l’alto,
non molto in alto,
soltanto
fin dove tu possa
riparare
le grondaie
del tetto,
non molto in alto,
non andartene in cielo,
raggiungi
le mele,
non le nuvole,
quelle
lasciale
andare per il cielo, andare
verso il passato.
Tu
sei
il tuo presente,
la tua mela:
prendila
dal tuo albero,
innalzala
nella tua
mano,
brilla
come una stella,
toccala,
addentala e incamminati
fischiettando per strada.


Pablo Neruda

7 pensieri su “Ode al presente

      1. Eh vabbè, sì, è vero. Però è un ragionamento questo discorso, la poesia in genere contiene anche emozioni, non solo ragionamenti… e personalmente, qui ho sentito solo ragionamenti… poi certo, può anche darsi che sono io che non mi sono emozionata nel leggerla, solo piaciuta nel suo signficato, mentre qualche altro alla lettura si sarà pure emozionato.

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      2. ma perché la poesia deve essere per forza solo emozione..?
        questa è un’esortazione.
        conosco persone che leggono e recitano questa poesia come una preghiera, come un proponimento. anzi proprio attraverso una di queste persone l’ho riletta e ho deciso di pubblicarla

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      3. Non solo emozioni, mi piace che ci siano ragionamenti ed emozioni insieme.
        Non “la poesia deve per forza…”, no: questo è solo un mio parere.
        È vero, somiglia ad una preghiera, e, le preghiere, in effetti, non emozionano, però comunque esortano…

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      4. c’è poi anche chi si immedesima così tanto in una situazione o in una preghiera da emozionarsi comunque..
        è una roba molto molto soggettiva, e sci si può commuovere persino per una mano che, faticosamente, riesce a raggiungere una mela

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