Mi sento come distante,
voglio stendermi e tacere.
Sono troppo nuda
fra la gente
che non mi vede.
Strapperò un fiore,
voglio sentire: fra le dita
la solitudine che lo contiene.
Maria Di Lanno
Bedda e brava *
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fantastica veramente
(ne metti un altro di asterisco?)
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Certo ( “*” )
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che spudorata
*
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Grazie, Valeriuzza!! 🙂
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Grazie a te, guagliuncella.
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L’ha ribloggato su l'eta' della innocenza.
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Brava Maria!!!
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Grazie, Pina 🙂
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L’ha ribloggato su Brezza d'essenzae ha commentato:
Poesia datata il 4 febbraio 2017
(ri-grazie, Domenico)
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grazie a te per averla portata alla luce
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mi piace l’essenzialità dei versi che in poche parole trasmettono una varietà contrastante di sensazioni: il sentirsi troppo esposti tra la gente, la delusione di sentirsi trascurati da quella stessa gente, il senso di solitudine, ma contemporaneamente il senso invincibile della propria (inutile) bellezza.
(scommetto che è stato il Maestro Domenico ad aver usato il gessetto colorato per evidenziare alcune parti che potevano sfuggire agli scolari/lettori,e non l’autrice)
🙂
ml
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bravo Massimo: un bel distinto anche a te. scritto in biro rossa
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distinto è mica poco, mai preso a suo tempo. grazie! 🙂
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