Il Bandito e il Campione


Due ragazzi del borgo cresciuti troppo in fretta
un’unica passione per la bicicletta,
un incrocio di destini in una strana storia
di cui nei giorni nostri si è persa la memoria.
Una storia d’altri tempi, di prima del motore
quando si correva per rabbia o per amore,
ma fra rabbia ed amore il distacco già cresce
e chi sarà il campione già si capisce.

Vai Girardengo, vai grande campione
nessuno ti segue su quello stradone.
Vai Girardengo, non si vede più Sante
è dietro a quella curva, è sempre più distante.

E dietro alla curva del tempo che vola
c’è Sante in bicicletta e in mano ha una pistola.
Se di notte è inseguito spara e centra ogni fanale,
Sante il bandito ha una mira eccezionale.
E lo sanno le banche e lo sa la questura
Sante il bandito mette proprio paura
e non servono le taglie e non basta il coraggio:
Sante il bandito ha troppo vantaggio.

Fu antica miseria o un torto subito
a fare del ragazzo un feroce bandito
ma al proprio destino nessuno gli sfugge.
Cercavi giustizia ma trovasti la Legge.

Ma un bravo poliziotto che sa fare il mio mestiere
sa che ogni uomo ha un vizio che lo farà cadere.
E ti fece cadere la tua grande passione
di aspettare l’arrivo dell’amico campione
quel traguardo volante ti vide in manette
brillavano al sole come due biciclette:
“Sante Pollastri il tuo Giro è finito”
e già si racconta che qualcuno ha tradito.

Vai Girardengo, vai grande campione
nessuno ti segue su quello stradone.
Vai Girardengo, non si vede più Sante:
è sempre più lontano, è sempre più distante
sempre più lontano, sempre più distante


Luigi Grechi


2 pensieri su “Il Bandito e il Campione

  1. Bellissima canzone. Avevo letto da qualche parte che De Gregori non ne era più di tanto entusiasta, ma il fratello, che l’aveva scritta, lo convinse a cantarla… divenne un successo e de Gregori dovette ricredersi…

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