Davanti a te la mia anima è aperta
come un atlante: puoi seguire con un dito
dal monte al mare azzurre vene di fiumi,
numerare città,
traversare deserti.
Ma dai miei fiumi nessuna piena ti minaccia,
le mie città non ti assordano con il loro clamore,
il mio deserto non è la tua solitudine.
E dunque cosa conosci?
Se prendi la penna, puoi chiudere in un cerchio esattissimo
un piccolo luogo montano, dire: «Qui fu la battaglia,
queste sono le sue silenziose Termopili.»
Ma tu non sentisti la morte distruggere la mia parte regale,
né salisti furtivo
col mio intimo Efialte per un tortuoso sentiero.
E dunque cosa conosci?
Margherita Guidacci
Sono andata a cercarmi “Efialte”, non lo conoscevo.
Bella.
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ero indeciso se dedicarla a Concettuzza, ma poi ho pensato che lo stesso concetto l’aveva già espresso lei con un memorabile “che ne sai tu”…
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Ci credo che è memorabile visto quante volte l’hai letta!
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e non sai quante volte l’ho ascoltata e continuo ad ascoltarla
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E ti faci ‘bbiliari ancora?
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è come guardare una tromba d’aria marina che si scatena in lontananza col naso schiacciato dietro a una finestra, al calduccio dentro casa.
‘bbiliari… che bello che sei siciliana
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Che bello che sei di Pioltello
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che cogliona che sei
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Ci siamo trovati*
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