Quest’epoca


Quest’epoca non ha nulla di poetico.


Le melodie elettroniche

dei cellulari

le luci stroboscopiche

dei video musicali

il cellophane delle merendine

il ghiaccio rappreso

tra i piselli surgelati.


La pornosfera riflette

il chiasso dei culi in mostra

e labbra lucide da non toccare

da non baciare.


Fuori infuriano i riti

dello spasso globale.


E io qui che mi arrabatto

a mettere in fila le parole.

13 pensieri su “Quest’epoca

    1. ma no perché…? si può tirar fuori qualcosa di bello persino dall’insulso, o addirittura dal nulla. una persona a me cara usava dire che un vero fotografo sa tirare fuori venti foto di valore anche da una stanza completamente vuota. il senso di questa poesia è – almeno per me – il medesimo.

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  1. Personalmente, leggendo questa poesia, ho solo ricordato quanto poco buono sia rimasto nel mondo… Il resto è superficialità, non c’è più innocenza fra le ragazzine e i ragazzini… Oggi sono tutti “svegli”, e raramente profondi.

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      1. Ahaha questo sì! Non ho mai detto che non mi è piaciuta! ☺ . “Che tristezza” era riferito a ciò che ho sentito dopo averla letta.

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  2. Che bella! Sarà una cosetta banale, ma mi hai fatto venire in mente quando mi si ruppe una collana di perle, piccina, nulla di che, ma fatta di piccole perle particolarmente luminose e imperfette. Ero per strada, ci giocherellavo con le mani finché questa collana non si ruppe, aveva un filo particolarmente sottile. Un secondo dopo ero impegnata a togliere perle di terra, cercando di metterle insieme prima che le perdessi nella confusione della gente che passava. Ci ho letto un po’ la stessa cosa: avere dei pensieri da rimettere insieme, non perle ma parole… a essere bravi in questo caos di momento storico, si può ancora fare una buona poesia/collana.

    ps. la collana esiste ancora e ha tutte le sue perle.

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