Acutezza


La Berlucchi, la delirante di autoaccusa, colei che implorava senza stancarsi, acutamente, come una tragica, che l’uccidessero perché sua ogni colpa, si è messa di nascosto un ferro da calza dalla parte del cuore, se lo è conficcato tutto sì che una punta affiorava appena nella pelle della mammella sinistra, l’altra punta emergeva nel dorso.
Se l’è messo la mattina, le infermiere se ne sono accorte sul far della sera.
La Berlucchi da due anni grida: «Sono maledetta, uccidetemi, è mia la colpa, salvate il manicomio, salvate le malate, uccidetemi». Già pochi giorni fa tentò di spaccarsi la testa contro il muro.
Ieri mattina è riuscita a impadronirsi di un ferro da calza che un’altra malata teneva nascosto, per, aiutata da una forcina da capelli, farci la calza, e se l’è piantato nel petto.
Aveva preso la misura giusta: dove sentiva battere il cuore lì se l’è infisso. Però il ferro, sia per non avere la punta acuminata (era un vecchio ferro rugginoso), sia perché la direzione non era davvero esatta ma leggermente più bassa, è scivolato sul cuore senza attraversarlo, e la Berlucchi che credeva di incontrar subito la morte ha continuato a immergerlo, e il ferro ha attraversato pleure e polmoni anteriori e posteriori, e ancora le è rimasta la vita.
Sul far della sera le infermiere si accorgono di una punta nera che affiora sotto il seno della Berlucchi e avvertono il medico, che infine afferra quella punta e tira su e la punta cresce in un ferro e già ne ha tirato quattro o cinque centimetri e questo ferro che sfiora le pareti del cuore trasmette le pulsazioni, come un tragico burattino a ogni colpo scuote il capo. Il medico sospetta che il ferro sia piantato nel cuore e, se lo leverà, avverrà l’emorragia e la morte; chiama un altro medico, cioè me, perché sia testimone.
Si decide di togliere il ferro, che viene tirato su; era lungo 24 centimetri.
L’ammalata rimane viva, continua a urlare la sua maledizione, la colpa di orrendi crimini già commessi e di quelli futuri che compirà.
Questo è avvenuto il 22 sera, oggi 24 l’ammalata è ancora viva e non ha alcun disturbo, solo una volta ha tossito e sputato leggermente rosa. Ieri aveva la febbre a 38,5; stamani 37,4. Naturalmente vivissimo il delirio, che è dunque così forte, ci crede in tal modo che è una religione e la arma di ogni coraggio.
Questa malata ha gli occhi molto chiari, molto belli, e, in certi giorni in cui non è così invasa dal delirio mi è parsa di intelligenza quasi acutissima.

 


Mario Tobino

2 pensieri su “Acutezza

    1. Molti suoi scritti provano a sondare il mistero della follia, per la quale Tobino ha un rispetto quasi religioso.
      Famosa la sua polemica contro Basaglia sulla funzione dei manicomi. Io sposo in toto il punto di vista di Tobino, che è un po’ quello del tuo racconto

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